La fruizione di prodotti di qualità è oggi occasionale e diminuisce con l’aumentare delle distanze dai centri agricoli. Le cause sono da ricercarsi nella filiera produttiva frammentata e guidata da logiche di breve periodo, in cui il primo anello (quello della produzione agricola) è completamente disconnesso dal mercato finale. La mission della startup è di creare le condizioni affinché la domanda e l’offerta B2B possano interagire direttamente.
Di seguito alcuni trend su cui Digifield poggia la sua esistenza
Il ricambio generazionale degli agricoltori alimenta la connettività aziendale
Il consumatore è sempre più sensibile alla sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti consumati
Le incertezze geo-commerciali stimolano gli importatori ad individuare fonti alternative
Il settore dei prodotti agricoli non trasformati si presta a tale rivoluzione digitale perché:
Facilitare l’accesso a prodotti ortofrutticoli di qualità avvicinando l’agricoltore ai potenziali mercati di sbocco internazionali
Punto di incontro tra domanda e offerta B2B
Movimentazione e tracking dal campo a destinazione
Controlli sul campo e certificazione di provenienza
Fatturazione internazionale e sollecito